Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) diceva che “il Carmelo è il santuario più intimo della Chiesa”. Questo Ordine religioso nacque in Terra Santa alla fine del secolo XII. Alcuni crociati decisero di rimanere nella Terra del loro Signore Gesù ed andarono al monte Carmelo a vivere una vita di preghiera e di penitenza. Questi chiesero a S. Alberto, Patriarca di Gerusalemme, “una formula di vita adeguata al progetto comune” ed egli diede loro una Regola, intrisa della Parola di Dio, il cui obiettivo principale è “vivere in ossequio a Gesù Cristo, e servirLo fedelmente con cuore puro e buona coscienza […], meditando giorno e notte sulla legge del Signore e vegliando in preghiera” (n. 2, 10).
La Regola indicò loro di costruire un oratorio in mezzo alle celle dove si riuniranno poi ogni giorno per ascoltare la Santa Messa (n. 14). Quegli eremiti dedicarono a Maria il primo oratorio e il conseguente patronato di Maria sull’Ordine. Questa scelta, nel contesto medievale, significava lo stabilire con la vergine Maria, “Signora del luogo”, una relazione di vassallaggio; la onoravano e si mettevano al Suo totale servizio, confidando allo stesso tempo nel fatto che la Vergine Maria li proteggesse come Suoi figli. Anche la Regola ci dice che gli eremiti vivevano nel monte Carmelo, vicino alla Fonte [di Elia]. Abitare nel monte Carmelo significava abitare nel monte di Elia, dove egli visse. Essi presero Elia come Padre e modello, cosicché Dio nella sua Provvidenza volle che lo Spirito di Elia si perpetuasse nella Chiesa, attraverso l’Ordine del Carmelo.
Elia nel monte Sinai-Oreb percepì la presenza di Dio, nel “mormorio di un vento leggero” (1 Re 19,12). Egli sperimentò che il Dio vero ed irrappresentabile di Israele può mostrarsi all’uomo. Questa sarà una delle caratteristiche principali del Carmelo, la ricerca costante dell’intimità e l’unione con Dio nel silenzio e nella preghiera, un’intimità che si riveste di caratteristiche sponsali, giacché questa è la relazione più intima che si può stabilire tra due esseri di diversa famiglia. Questa relazione sponsali con Gesù Cristo, lo Sposo della Chiesa, la testimoniano sia le “sante” che i “santi” carmelitani, tra cui: Teresa di Gesù, Maddalena de’ Pazzi, Teresa di Lisieux, Teresa delle Ande, Teresa Benedetta della Croce, Elisabetta della Trinità, Giovanni della Croce e con la Chiesa Francesco Palau.
Per la loro intensa intimità con la Vergine Maria, che chiamavano loro Sorella, Cristo concederà alle Carmelitane di partecipare al Suo amore per Maria, Sua Madre, e darà loro in eredità l’essere riflesso nella Chiesa della bellissima vita interiore di Sua Madre Santissima: Santa Teresa di Lisieux riflette l’infanzia spirituale della Vergine; San Giovanni della Croce la sua ricerca dell’unione con Dio e l’inno alla sua bellezza; il beato Francesco Palau l’amore di Maria per la Chiesa; santa Teresa di Gesù le cure di Maria per l’edificazione della Chiesa durante le persecuzioni; Elisabetta della Trinità la sua vita trinitaria…
Elia è il profeta pieno di “zelo per il Signore, Dio degli eserciti” (1 Re 19, 14). L’esperienza dello stesso Dio in Oreb è l’origine di una missione cruciale per il futuro dello jahvismo in Israele, giacché la politica efficace ed efficiente di Ajab e Jezabel poteva significare la fine dello jahvismo e il termine dell’originalità del popolo di Dio. Elia riceve da Dio la missione di invertire e cambiare il corso della storia di Israele. In questo modo Elia si converte, come scrive Romeo Caveo, nel tipo di “riformatore solitario che prende solo dalla sua esperienza di Dio la capacità di vedere ciò che nessun altro vede, di giudicare e di agire con enorme energia”.
L’Ordine del Carmelo incarna anche questa dimensione del profeta Elia. Nei momenti più critici della Chiesa, Dio incita i figli o le figlie del Carmelo a compiere una prodezza simile a quella realizzata da Elia, vale a dire l’essere decisivi, attraverso la loro preghiera ed oblazione, nell’invertire il corso della storia, che cerca di distruggere la Chiesa, o quantomeno di ridurre al massimo la sua influenza sociale. In ciò si può vedere la presenza della Vergine Maria, che, con premura di Madre, veglia sulla Chiesa. Ella ha protetto con tanto amore l’Ordine ed i suoi figli e figlie, così questi devono servirLa, aiutando la Chiesa.
Uno dei momenti più critici per la Chiesa fu senza dubbio la Riforma Protestante. Dio incitò Santa Teresa di Gesù e San Giovanni della Croce affinché con la loro preghiera, la santità e la formazione di donne in preghiera, ottenessero da Dio la grazia per frenare l’avanzata del Protestantesimo, promuovendo la ricattolicizzazione di vaste zone dell’Europa, e che il Concilio di Trento avesse riscontri positivi, sia nell’ambito dottrinale che nel miglioramento del clero, e che si espandesse per i cinque continenti.
Nel secolo XIX, il liberalismo, una volta al potere, lotterà con tutti i mezzi per ridurre l’influenza pubblica della Chiesa. In questo contesto storico, Dio scelse il beato Francesco Palau, il quale approfondirà la lettura della Sacra Scrittura per intercedere più efficacemente davanti a Dio. Egli scopre che i peccati collettivi rappresentano un muro che impedisce che la preghiera arrivi a Dio. L’unica cosa che può distruggere questo muro è l’offerta dell’Eucaristia che davanti a Dio ha più valore di tutti i peccati degli uomini e perciò li può riparare, affinché la preghiera arrivi a Dio, sia ascoltata benignamente, e conceda una grande effusione del suo Spirito che tutto rinnova. Proprio quando i politici liberali si aspettavano la fine del Cristianesimo, in Europa la Chiesa risorge con nuovo vigore e con un grande impulso missionario.
Un’altra grande sfida per la Chiesa è stata la propugnazione della morte di Dio e la diffusione dell’ateismo militante. Per combatterlo Dio ha mandato Santa Teresa di Gesù Bambino, la quale visse nello spirito la notte della fede dei suoi contemporanei, man mano che il suo corpo si disintegrava a causa della tubercolosi. Entrambe le prove, del corpo e dello spirito, non fecero sì che lei smettesse di amare e confidare in Dio come Padre caro e misericordioso. I suoi scritti hanno avuto una grande influenza sia all’interno che fuori della Chiesa; ci insegnano ad avere una relazione filiale con Dio, fiduciosa e tenera, e ad offrire piccoli sacrifici, unendoli al sacrificio di Cristo per il bene della Chiesa, nostra Madre.
Davanti al grave scenario che si profilava per l’umanità, durante la prima guerra mondiale, la Vergine Maria apparve in diverse occasioni a tre pastori di Fatima, chiedendo loro preghiere e sacrifici, primo fra tutti la recita del Santo Rosario. Più tardi chiederà a Lucia, -che entrerà poi nell’Ordine dei Carmelitani Scalzi-, la consacrazione del mondo al suo Immacolato Cuore. Se fosse stata ascoltata, l’umanità, protetta e riparata nell’Immacolato Cuore di Maria, probabilmente non avrebbe sofferto l’atroce seconda guerra mondiale. Quando Giovanni Paolo II, -che avrebbe voluto entrare nel Carmelo Scalzo-, assieme a tutti i vescovi consacrò il mondo all’Immacolato Cuore di Maria ed Ella fu onorata nell’Anno Mariano, il comunismo crollò come un castello di sabbia.
Santa Meraviglia di Gesù sarà scelta da Dio per perpetuare una preghiera ed oblazione costante per la Spagna, per evitare che possa insanguinarsi nuovamente in crudeli guerre civili e possa dedicare le sue energie per il bene dei suoi cittadini, al prolungamento dell’azione evangelizzatrice della Chiesa e per contribuire al bene dell’umanità.
Santa Teresa Benedetta della Croce e il beato Tito Brandsma si confrontarono con il grande pericolo che il nazismo rappresentò per l’umanità. Entrambi pagarono con la propria vita. Il nazismo, che avrebbe voluto dominare per un millennio sull’umanità, cadde dopo sei anni.
In questo momento è necessario che i contemplativi, attraverso la preghiera e la loro offerta, supplichino Dio per intercessione di Maria, mediatrice di tutte le grazie, che ci liberi dal capitalismo selvaggio che lascia anche nei Paesi «ricchi» milioni di persone senza lavoro, che cadono così nella più estrema povertà. Ed ancora, che Dio ci liberi per intercessione di Maria, Ausilio dei cristiani, dal pericolo che comporta l’Islam nel pretendere di convertirsi nell’unica religione del mondo, attraverso la fecondità delle loro donne conseguire il potere politico e sradicare totalmente attraverso le sue leggi il Cristianesimo o le altre religioni. E per aumentare il numero di figli e figlie della Chiesa, supplichi Dio di concederci la grazia di una feconda ed efficace Nuova Evangelizzazione per rendere più forti i cristiani.